Ruolo dell’educatore professionale nell’area delle dipendenze patologiche: servizi pubblici e privato sociale accreditato - 2° Edizione

Nel trentennale dalla nascita della figura professionale dell'Educatore in Italia, e dal suo inserimento nell'area riabilitativa delle Professioni Sanitarie (Dlgs 502/92), gli Educatori Professionali oggi sono riconosciuti all'interno delle équipe multi-disciplinari dei Servizi della Sanità Pubblica (Ser.D, DSM…), delle Carceri e delle Comunità Terapeutiche del privato accreditato. L’Educatore Professionale è un professionista che opera nell'ambito sociale e sanitario. Il DM 520/98 ne riconosce il profilo socio-sanitario, istituendo un percorso formativo universitario interfacoltà a partire dalla facoltà di Medicina; il profilo è ricompreso nella legge 3/2018 che ha istituito l'Ordine delle Professioni Sanitarie delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, all'interno dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica. L'Educatore Professionale socio-pedagogico, formati da Scienze dell'Educazione, con la L. 126/20 hanno invece iniziato il percorso per un pieno riconoscimento normativo: in conseguenza della L. 4/2013 e rientrano nelle professioni non organizzate in Ordini. In questi trent’anni, l’educatore Professionale Sanitario è riconosciuto tra le professioni di cura, esperto di percorsi e processi educativi, individuali, di gruppo e di progettazione di servizi alla persona con fragilità: minori, giovani, adulti e anziani. La formazione poliedrica e complessa degli educatori, e l’operare in équipe pluriprofessionali, hanno favorito l’acquisizione di un linguaggio comune, di conoscenze e competenze che sanno governare la complessità e l’agire nei contesti sociosanitari, quali le dipendenze patologiche. La formazione ibrida, in cui si mescolano elementi filosofici, psicologici, antropologici e medici, consente all’educatore di agire ed inserirsi nelle tre diverse fasi del vissuto esperienziale della malattia: disease come supporto nel trattamento sanitario, illness come sostegno nella cura del vissuto individuale, e sickness come riconoscimento per l’impatto sociale di quelle sindromi che a livello culturale non hanno ancora trovato una definizione vera e propria. In questa cornice, l’iniziativa formativa intende approfondire il ruolo, le specificità e i compiti che l’Educatore Professionale svolge nell’area delle Patologie da Dipendenza, approfondendo non soltanto le attività, ma anche le peculiarità dei luoghi all’interno dei quali viene svolto il lavoro, tutto questo in una prospettiva di impegno in equipe multidisciplinare e multiprofessionale. Nei Ser.D, l’Educatore assume un ruolo specifico proprio nella definizione di sickness, ed in particolare negli interventi in cui la relazione è lo strumento principale modulando i progetti educativi in relazione all’uso, abuso e dipendenza, rispetto alle sostanze e ai comportamenti legali e illegali. L’approccio è caratterizzato dal superamento di giudizi e pregiudizi, dalla consapevolezza che il dubbio è il farmaco che cura le certezze e le rigidità mentali, e l’empatia è intesa come sentimento di vicinanza, ma che caratterizza la relazione asimmetrica e non amicale. Gli ambiti di intervento spaziano dai percorsi ambulatoriali e residenziali, alle attività di Prevenzione nelle scuole, agli interventi di prossimità: drop-in, unità mobili e interventi di outreach nella Riduzione del Danno e limitazione dei Rischi (RdD/ LdR), ambiti questi ultimi inseriti tra i livelli essenziali di assistenza LEA, anche con il contributo degli educatori professionali.