Agenti patogeni e Sicurezza Sanitaria a tempo del COVID

Agenti patogeni e Sicurezza Sanitaria a tempo del COVID, Fad da 50 crediti per Assistente sanitario, Biologo, Dietista, Educatore professionale, Farmacista, Fisioterapista, Igienista dentale, Infermiere, Infermiere pediatrico, Logopedista, Medico chirurgo, Odontoiatra, Ortottista, assistente di oftalmologia, Ostetrica, Tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, Tecnico di neurofisiopatologia, Tecnico educazione e riabilitazione psichiatrica e psicosociale, Tecnico ortopedico, Tecnico sanitario di radiologia medica, Tecnico sanitario laboratorio biomedico, Terapista della neuro e psicomotricita dell'eta evolutiva, Terapista occupazionale, Veterinario

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Descrizione del corso
Nel 2017, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha ufficialmente pubblicato un elenco di agenti patogeni prioritari resistenti agli antibiotici, agenti che presentano una grande minaccia per l’uomo e ai quali sono urgentemente necessari nuove opzioni. Tale elenco è classificato in base all’urgenza della necessità di trovare nuovi trattamenti. La maggior parte dell’elenco dell’OMS è composta da patogeni batterici Gram-negativi, perché a causa della loro struttura distintiva, sono più resistenti dei batteri Gram-positivi e causano morbilità e mortalità significative in tutto il mondo. La resistenza antimicrobica è ufficialmente considerata dai sistemi sanitari internazionali una crisi sanitaria globale più che una minaccia. Ma a parte il rischio di specie antibiotico-resistenti o altre francamente multi-resistenti, il rischio biologico è un concetto che non è mai passibile di sottovaluta. Oltre ai batteri, invero, il rischio biologico legato ai virus non è da meno. Non possono essere tralasciate le infezioni parassitarie che mietono ogni anno nel mondo centinaia di migliaia di vittime, come la malaria o la tripanosomiasi per menzionarne qualcuna. Il rischio biologico generalmente collegato alla trasmissione di questi patogeni, è connesso alla probabilità e possibilità di acquisirli durante viaggi internazionali o intercontinentali per lavoro o per turismo. Ma i batteri non sono gli unici nemici. I virus sono responsabili di più di un centinaio di malattie infettive per l’uomo. Fortunatamente, buona parte di esse non sono letali e alcune di esse sono conosciute da millenni presentandosi come esantemi transitori, altre come diarree, altre ancora come febbri simili alla sindrome da raffreddamento. Le conoscenze di biologia, biochimica ed infettivologia raggiunte oggi permettono di fronteggiare buona parte di esse. Basta pensare allo sviluppo di vaccini per i comuni esantemi, per i quali la vaccinazione preventiva ha rappresentato un traguardo della sanità pubblica nel ventesimo secolo. Eppure sono molte le malattie virali per le quali non ci sono vaccinazioni disponibili e spesso neppure farmaci dedicati. Peggio ancora, non ve ne sono neppure per alcune di esse potenzialmente letali, sebbene ogni anno nel mondo se ne registrino scoppi epidemici o regioni nelle quali esse diventano endemiche Le istituzioni sanitarie globali hanno fatto molto lavoro e molti sforzi per combattere anche le infezioni virali prevenibili in quasi tutte le nazioni del globo. Qualcuna delle malattie virali un tempo mortali è stata dichiarata debellata. Altre che sembravano sopite sono rispuntate nello scenario mondiale e periodicamente sono al centro dell’interesse mediatico per scoppi epidemici localizzati. Alcune malattie virali oggi, infatti, sono prettamente endemiche in certe regioni del globo e rappresentano una sfida alla sanità pubblica. Per altre, invece, se ne registra periodicamente un’esplosione epidemica come quella del virus Ebola nel 2014 e quella del virus Zika nel 2016. Recentemente è da ricordare l’epidemia di morbillo che si è avuta in Italia nel 2017, con oltre 4500 casi e 4 decessi. Ancor più vicina è la grande epidemia di morbillo avutasi nel 2019 nelle isole Samoa, con oltre 5600 casi e molti casi di decesso soprattutto pediatrici. Non è lo stesso con l’attuale pandemia di COVID-19, che ha causato un innalzamento dell’allerta del rischio biologico collegata all’estrema trasmissibilità del SARS-CoV2, facilitato ovviamente dagli scambi internazionali. Quest’ultima ha sollevato ancor di più un altro delicato argomento che è ancora al centro di approfondimenti: quello dello stress lavoro-correlato. Togliendo gli aspetti volontari di questo tema, cioè legati al fattore abusivo umano, lo stress lavoro-correlato dipendente dai fattori non prevedibili e costantemente pressanti, ha avuto e continua sicuramente ad avere il suo impatto sulla salute mentale degli operatori sanitari. Le vie mediatiche ne hanno dato prova sul campo. Il corso corrente tenterà di coprire ogni argomento il più esaustivamente possibile, articolandosi in specifiche sezioni dedicate.
Tipologia Fad:Videoconferenza, videostreaming, corsi online su apposite piattaforme di learning management system (LMS)
Informazioni corso
Crediti assegnati:50
Periodo di svolgimento:10/07/2021 - 09/07/2022
Durata del corso (in ore):34
Azienda/Ente formativo:SALUTE SICILIA SRLS
Verifica apprendimento:Questionario (obbligatoriamente a risposta multipla e a doppia randomizzazione)
Responsabile scientifico:Dott.ssa Paola Nunzia Rita Pesce
Qualifica:Laurea in Medicina e Chirurgia – Medico Competente
Quota di partecipazione:50 €
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