Vitamina d metabolismo fisiopatologia appropriatezza terapeutica ruolo dei profarmaci

RAZIONALE SCIENTIFICO La vitamina D è un pre-ormone che viene convertito in una serie di metaboliti biologicamente attivi in grado di regolare l’attività di numerosi tipi cellulari. L’azione principale della vitamina D è quella di regolare i livello di calcio e fosfato nel sangue, aumentandone l’assorbimento a livello intestinale: in questo modo, unitamente al meccanismo di regolazione dell’escrezione renale del calcio, la vitamina D svolge un ruolo essenziale per la salute dello scheletro. Da ciò deriva che la carenza di vitamina D rappresenta un elemento patogenetico fondamentale nello sviluppo dell’osteomalacia e del rachitismo nel bambino, ma anche nell’osteoporosi. Negli ultimi anni tuttavia, l’identificazione di recettori per la vitamina D in tessuti e cellule non coinvolti nel mantenimento dell’omeostasi del calcio e i risultati di una serie di studi che ne hanno dimostrato l’importante ruolo nel mantenimento della salute hanno suggerito che bassi livelli di vitamina D possono rappresentare un fattore di potenziale rilevanza in molteplici comuni patologie. OBIETTIVI FORMATIVI Fornire l’aggiornamento sulle conoscenze relative alle funzioni fisiologiche svolte dalla vitamina D sia a livello scheletrico che a livello extrascheletrico e focalizzare l’attenzione sulle conseguenze dell’ipovitaminosi. Presentare ed analizzare le possibilità offerte dall’utilizzo della vitamina D e dei suoi derivati nella riduzione del rischio e/o nella risoluzione di importanti patologie scheletriche ed extrascheletriche. Analizzare e valutare l’appropriatezza prescrittiva della vitamina D nella popolazione adulta alla luce della Nota AIFA n°96