Update sul trattamento farmacologico nelle epilessia focali

Update sul trattamento farmacologico nelle epilessia focali, Fad da 4.5 crediti per Infermiere, Logopedista, Medico chirurgo, Psicologo, Tecnico di neurofisiopatologia, Tecnico sanitario di radiologia medica, Terapista della neuro e psicomotricita dell'eta evolutiva, Tecnico della riabilitazione psichiatrica

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Descrizione del corso
Vi sono due essenziali criticità che riguardano la terapia delle epilessie. La prima è che la terapia farmacologica deve essere prescritta per un periodo di tempo molto lungo, spesso per l’intera vita. In questi casi se il farmaco funziona, in genere si preferisce non cambiarlo. E’evidente che bisogna selezionare un farmaco che sia ben tollerato e che abbia un potenziale di interazione assente o molto limitato. La seconda criticità riguarda il fatto che non sempre il primo farmaco è efficace. Circa il 30-40%dei pazienti sono destinati ad assumere almeno due farmaci antiepilettici in associazione. Ciò implica che anche la combinazione dei farmaci deve essere ben tollerata e che non dovrebbero essere presenti interazioni sfavorevoli tra i farmaci associati. Al riguardo si stima che il 6% delle intossicazioni da antiepilettici sia dovuta ad una interazione farmaco-farmaco. Inoltre molti pazienti hanno malattie concomitanti o sono in condizioni debilitanti e richiedono la somministrazione di altri farmaci. Pertanto la probabilità di interazioni farmacologiche in un paziente epilettico sono elevate, specialmente quando la terapia prevede anche l’impiego di farmaci tradizionali. Ciò è particolarmente vero in alcune popolazioni speciali. Ad esempio, nei pazienti anziani bisogna considerare i cambiamenti fisiologici correlati all’età e alla presenza di altre patologie. In particolare in questi pazienti si osserva una riduzione della capacità di metabolizzazione, del legame alle proteine plasmatiche per decremento delle concentrazioni di albumina e della funzionalità escretoria dei reni. Un ulteriore esempio è quello delle donne in età fertile per le quali bisogna considerare gli aspetti legati alla gravidanza e alla contraccezione oltre ai potenziali effetti teratogeni per il prodotto del concepimento. Lacosamide e Brivaracetam appartengono alla terza generazione di farmaci antiepilettici e sono quindi definiti “nuovi”. Un importante vantaggio di questi farmaci è la scarsa propensione alle interazioni sia con altri farmaci anti-epilettici sia con altri farmaci in generale il che rende la loro prescrizione più semplice e sicura. Nel corso del webinar verranno discussi tutti questi aspetti e verranno date informazioni circa i vantaggi e gli svantaggi che derivano dall’uso dei vari antiepilettici.
Informazioni corso
Crediti assegnati:4.5
Periodo di svolgimento:16/12/2020
Azienda/Ente formativo:MORE COMUNICAZIONE SRL
Responsabile scientifico:Gaetano Zaccara
Qualifica:Neurologo
Quota di partecipazione:0 €
AllegatoDimensione
Programma.pdf362.03 KB
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